66.1.1 All. Alnion viridis A. Schnyd. 1930

Sinonimi

[Alnion viridis Aichinger 1933, Salicion pentandrae Br.-Bl. 1950 (art. 8), Salicion waldsteinianae Oberdorfer 1978 (syntax. syn.), Salicion helveticae Rübel ex Theurillat in Theurillat, Aeschimann, Küpfer & Spichiger 1994 (syntax. syn.), Alnion viridis Rübel 1933 nom. nud. (art. 2b, 8), Betulo-Alnion viridis Gams 1936 nom. nud. (art. 2b, 8)]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Alnetum viridis Berger 1922


Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità arbustive dominate da Alnus viridis , che colonizzano canaloni da valanga, fossi e ripidi torrenti, favorendone la stabilità.

Definizione e descrizione inglese

Shrub communities dominated by Alnus viridis that colonize and improve ground stability in avalanche ravines, gullies and steep creeks.

Ecologia

Questa alleanza comprende le formazioni arbustive a ontano verde (Alnus viridis) e a salici dell'orizzonte subalpino. Si localizzano nei canaloni di valanga e in generale negli impluvi soggetti a disturbo e con buona disponibilità di acqua e nutrienti. In aree ad elevata umidità possono occupare anche stazioni differenti fino a costituire una fascia pressoché continua dell'orizzonte subalpino della regione esalpica. Si tratta di formazioni vegetali molto importanti per la quantità di azoto minerale che riescono a fissare. Lungo i fossi ed i torrenti Alnus viridis è altamente competitivo a causa del terreno umido e i forti livelli di disturbo, mentre la diffusione della specie in aree dismesse pastorali è un risultato del suo comportamento pioniero nelle successioni secondarie.

Distribuzione

L' alleanza Alnion viridis si localizza principalmente sulle Alpi, ma anche in due zone secondarie occidentali: i Balcani e i Carpazi. La distribuzione orocantabrica è considerata come relitta. In Italia si rinviene solo sulle Alpi, nella zona esalpica.

Struttura della vegetazione e composizione floristica


Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Gli arbusteti ad Alnus viridis rappresentano uno stadio durevole di tipo edafico. Possono evolvere verso le foreste di conifere o verso le faggete meso-acidofile di cui rappresentano uno stadio di ricolonizzazione dopo il disboscamento su versanti freschi e ombrosi.

Sono in contatto seriale con i pascoli del Nardion strictae e con gli orli a Calamagrostis arundinacea.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

  • 4080 Boscaglie subartiche di Salix spp.

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione è generalmente buono vista l’estensione dei popolamenti e la capacità di tali comunità di colonizzare e diffondersi sia in contesti disturbati da fenomeni naturali (valanghe, frane, ecc.) che in ex pascoli.

In termini gestionali è opportuno assecondare la diffusione di queste formazioni e la loro evoluzione, laddove le condizioni ambientali lo consentano. E’ però auspicabile controllare la loro espansione nelle aree non più pascolate al fine di evitare la chiusura delle zone aperte presenti nella fascia montana.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
XX

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