46.2.2 All. Caricion austroalpinae Sutter 1962

Sinonimi

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Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Hormino-Avenetum parlatorei Sutter 1962


Definizione e descrizione (declaratoria)

Praterie primarie da meso-xerofile a xerofile, che si sviluppano su suoli calcarei, crioturbati, nei piani bioclimatici a termotipo da supra- a orotemperato, delle porzioni meridionali delle Alpi centro-orientali.

Definizione e descrizione inglese

Primary, meso-xerophilous or xerophilous grasslands that grow in the supratemperate and orotemperate thermotypes, on calcareous substrata and cryoturbate soils in the southern part of the central-eastern Alps.

Ecologia

Praterie del piano bioclimatico supra- e orotemperato, su calcare delle Alpi sud-orientali. Si sviluppano su versanti relativamente acclivi, con esposizioni relativamente fresche, su suoli a matrice prevalentemente calcarea.

Distribuzione

Alleanza endemica delle Alpi sud-orientali.

Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

I seslerieti esalpici del Caricion austroalpinae possono rappresentare comunità primarie climaciche sulle cime superiori ai 2000 m. Al di sotto del limite del bosco le associazioni del Caricion austroalpinae sono invece secondarie e quindi appartengono a serie (sigmeti) formate da associazioni arboree o arbustive, come l’Erico carneae -Pino prostratae sigmetum. Rientrano anche nella dinamica naturale dei boschi della serie del Fraxino orni-Pino nigrae sigmetum dove sono in contatto dinamico con gli arbusteti a Genista radiata (Festuco alpestris-Genistetum radiatae). L’evoluzione verso cenosi arboree è rallentata da fenomeni di slavinamento e di ruscellamento estivo.

I contatti catenali si possono instaurare con i firmeti, con la vegetazione dei detriti di falda del Thlaspion rotundifolii o con la vegetazione casmofitica del Potentillion caulescentis.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Le comunità del Caricion austroalpinae sono riferite all'habitat di Direttiva:

  • 6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione di queste comunità è complessivamente buono vista la loro variabilità e diffusione e i particolari ambienti in cui si sviluppano, difficilmente colonizzabili da altre formazioni.

In termini gestionali non si hanno indicazioni da fornire se non quella del monitoraggio della loro composizione in relazione ai cambiamenti climatici e del controllo dell’impatto del pascolo nei contesti in cui il carico è rilevante.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
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Bibliografia

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