39b.1.1 All. Chenopodion muralis Br.-Bl. in Br.-Bl., Gajewski, Wraber & Walas 1936

Sinonimi

[Chenopodion muralis Br.-Bl. 1931 (art. 2c, 8), Rudereto-Chenopodion Rothmaler 1943 (art. 3a)]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Chenopodietum  muralis Braun-Blanq. in Braun-Blanq., Gajewski, Wraber & Walas 1936


Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità nitrofile termo-continentali di ambienti urbani e rurali a ciclo estivo-autunnale che si adattano bene ad una marcata aridità estiva.

Definizione e descrizione inglese

Nitrophilous thermo-continental communities of urban and rural habitats with a summer-autumn life cycle that are well suited to marked summer aridity.

Ecologia

L’alleanza Chenopodion muralis include comunità nitrofile, che si sviluppano negli ambienti urbani e rurali, ai bordi delle strade, alla base dei muri e sui depositi di macerie, nei territori a bioclima mediterraneo.

Distribuzione

Questa alleanza è presente in molte aree, anche lontane dalla regione mediterranea, data la natura cosmopolita di molte delle sue specie caratteristiche, dovuta alla loro facile dispersione e germinazione. L'alleanza è, infatti, diffusa in tutti i paesi del Mediterraneo e si rinviene anche in Gran Bretagna, Paesi Bassi, Germania settentrionale.

Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

L’alleanza include comunità che si sviluppano negli ambienti urbani e rurali, mostrando una diffusione ampia, legata agli ambienti antropizzati e, quindi, può essere riferita a diverse serie di vegetazione.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Nessuno.

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione di queste cenosi è ampiamente variabile visti i contesti in cui esse si sviluppano. Sono infatti adattate alla presenza dell’uomo e ad alcuni disturbi da esso prodotti (in particolare il rimaneggiamento dei suoli, il calpestìo, l’abbandono di rifiuti organici, moderate forme di inquinamento chimico, ecc.). Nei contesti in cui però tali disturbi diventano troppo sostenuti anche tali comunità scompaiono o si presentano fortemente semplificate nella composizione.

In termini gestionali queste comunità, non rappresentano certamente una priorità per fini conservazionistici, possono assumere un valore per finalità di monitoraggio delle pressioni antropiche.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
XXXXXXXXXXXX

Bibliografia

    Biondi E., Burrascano S., Casavecchia S., Copiz R., Del Vico E., Galdenzi D., Gigante D., Lasen C., Spampinato G., Venanzoni R., Zivkovic L. & Blasi C., 2012. Diagnosis and syntaxonomic interpretation of Annex I Habitats (Dir. 92/43/ EEC) in Italy at the alliance level. Plant Sociology, 49 (1): 5-37.

    Blasi C. (a cura di), 2010. La Vegetazione d’Italia. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

    Blasi C. (ed.), 2010. La vegetazione d’Italia, Carta delle Serie di Vegetazione, scala 1:500 000. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

    Brullo S., Marcenò C. 1985. Contributo alla conoscenza della vegetazione nitrofila della Sicilia. Coll. Phytosoc. 12: 23-148.

    Pirone G., Ferretti C. Flora e vegetazione spontanee della città di Pescara (Abruzzo, Italia). Fitosociologia 36(1): 111-155.