22.1.1 All. Crucianellion maritimae Rivas Goday & Rivas-Martínez 1958

Sinonimi

[Ononidion ramosissimae Pignatti 1952 (syntax. syn.)]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Crucianelletum  maritimae Br.-Bl. 1933


Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità camefitiche retrodunali mediterraneo-occidentali che si sviluppano sulle dune semi-fisse.

Definizione e descrizione inglese

Western Mediterranean, chamaephytic, hind-dune communities that develop on semi-permanent dunes.

Ecologia

L’alleanza inquadra la vegetazione camefitica e suffruticosa rappresentata dalle garighe primarie che si sviluppa sul versante interno delle dune mobili con sabbie più stabili e compatte mediterranee-tirreniche.

Distribuzione

Struttura della vegetazione e composizione floristica


Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le comunità di questa alleanza sono in contatto, verso mare, con le formazioni ad Ammophila arenaria delle dune bianche e, laddove queste risultino particolarmente frammentarie, con le comunità a Elymus farctus che caratterizzano le dune mobili embrionali. Verso l’interno il contatto è con comunità di specie annuali dei Malcolmietalia e con le macchie a Juniperus oxycedrus ssp. macrocarpa o J. t urbinata, che si sviluppano sulle dune costiere, di cui spesso occupa le radure. Alle formazioni del Crucianellion maritimae si possono collegare comunità briofitiche ascrivibili all'associazione Tortello- Bryetum torquescentis Lo Giudice 1988.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Le comunità del Crucianellion maritimae sono riferite agli habitat di Direttiva:

  • 2130* Dune costiere fisse a vegetazione erbacea (dune grigie)
  • 2210 Dune fisse del litorale (Crucianellion maritimae)

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione di tali comunità non è soddisfacente, seppure risulti meno preoccupante di quello delle comunità erbacee di avanduna.

In termini gestionali è assolutamente necessario tutelare i complessi dunali ancora ben conservati e ridurre fortemente gli impatti antropici su quelli più degradati.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
XXXXXX

Bibliografia

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