39a.3.1 All. Digitario ischaemi-Setarion viridis Sissingh in Westhoff, Dijk, Passchier & Sissingh 1946

Sinonimi

[Eu-Polygono-Chenopodion polyspermi (Koch 1926) Sissingh in Westhoff, Dijk, Passchier & Sissingh 1946 nom. illeg. (art. 34) p.p. , pseud.: Polygono-Chenopodion polyspermi auct., non Koch1926 nom. amb. (art. 36), Panico-Setarion Sissingh in Westhoff, Dijk, Passchier & Sissingh 1946 (corresp. name)]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)


Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità infestanti le colture irrigue, su suoli limoso-sabbiosi.

Definizione e descrizione inglese

Weed communities of irrigated crops on silty-sandy soils.

Ecologia

L’alleanza Digitario ischaemi-Setarion viridis include comunità terofitiche, infestanti le colture sarchiate e fertilizzate, regolarmente irrigate durante i mesi estivi, che si sviluppano su suoli limoso-sabbiosi, nelle zone temperate e mediterranee.

Distribuzione

L’alleanza Digitario ischaemi-Setarion viridis ha una distribuzione europea e mediterranea.

Struttura della vegetazione e composizione floristica


Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

L’alleanza Digitario ischaemi-Setarion viridis include comunità infestanti le colture irrigue, che si rinvengono, generalmente, nelle aree la cui potenzialità vegetazionale è per le cenosi riferibili all’ordine Fagetalia sylvaticae.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Nessuno.

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione di queste cenosi è fortemente variabile visti i contesti in cui si sviluppano. Sono infatti adattate a continui disturbi e rimaneggiamenti dei suoli, per effetto delle operazioni agricole, del calpestìo, ecc. Non sempre tollerano però i disturbi determinati dalle attività agricole più intensive (fertilizzazioni di sintesi, diffusione di erbicidi), per cui nei contesti in cui l’agricoltura non è più di tipo tradizionale si assiste alla scomparsa di tali comunità.

In termini gestionali può essere vantaggioso utilizzare queste comunità come bioindicatori delle attività agronomiche. Sarebbe opportuno favorire il mantenimento della loro presenza anche in limitate superfici delle aree ad agricoltura industriale, vista la ricchezza di specie che le contraddistingue, alle quali è legata un’altrettanta ricchezza di altri organismi (in particolare insetti). La loro presenza ha anche un rilevante valore paesaggistico, in virtù della diversificata fenologia delle specie che le caratterizzano.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
X

Bibliografia

    Biondi E., Burrascano S., Casavecchia S., Copiz R., Del Vico E., Galdenzi D., Gigante D., Lasen C., Spampinato G., Venanzoni R., Zivkovic L. & Blasi C., 2012. Diagnosis and syntaxonomic interpretation of Annex I Habitats (Dir. 92/43/ EEC) in Italy at the alliance level. Plant Sociology, 49(1): 5-37.

    Blasi C. (a cura di), 2010. La Vegetazione d’Italia. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

    Blasi C. (ed.), 2010. La vegetazione d’Italia, Carta delle Serie di Vegetazione, scala 1:500 000. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

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