48.1.4 All. Ericion carneae Rübel ex Grabherr, Greimler & Mucina in Grabherr & Mucina 1993

Sinonimi

[Ericion carneae Rübel 1933 nom. nud. (art. 2b, 8)]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Ericetum carneae Rübel 1911


Brughiere calcicole montane e subalpine dominate da Erica carnea che si sviluppano sui versanti alpini ben soleggiati.

Definizione e descrizione (declaratoria)

Lande arbustive, per lo più dominate da Erica carnea, subalpine, da calcicole a subacidofile.

Definizione e descrizione inglese

Subalpine, calcicolous or sub-acidophilous heaths, generally dominated by Erica carnea.

Ecologia

Comunità arbustive, subalpine, mesofile presenti su substrati con reazione basica o subacida. Le comunità di questa alleanza sono legate alla dinamica seriale delle pinete dell’ordine Erico- Pinetalia .

Distribuzione

La vegetazione di questa alleanza si sviluppa nelle Alpi e nell’Appennino settentrionale.

Struttura della vegetazione e composizione floristica

Include i micro-mantelli ad Erica carnea subsp. carnea e le formazioni camefitiche a Genista radiata.


Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le comunità dell'Ericion carneae sono formazioni lande arbustive in collegamento dinamico con i boschi di Pinus mugo, di Pinus nigra o con le faggete. I contatti catenali possono essere diversi, a seconda delle particolari condizioni stazionali: possono formarsi complessi mosaici con praterie (curvuleti, firmeti, festuceti, elineti, seslerieti, nardeti, brachipodieti, brometi), saliceti nani delle vallette nivali, rupi casmofitiche, formazioni glareicole, mughete, alneti di ontano verde, pinete di pino nero, pinete di pino silvestre, lariceti, cembreti, abetine, peccete, faggete. In particolare le formazioni a Genista radiata dei versanti meridionali dell'arco alpino, in espansione a seguito dell'abbandono dei prati e dei pascoli, sono a contatto sia con formazioni di seslerio-brometo, che con le mughete basifile.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

  • 4060 Lande alpine e boreali

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione attuale è determinato dal fatto che tali arbusteti in passato sono stati fortemente contratti per favorire il pascolo, originando praterie che, una volta abbandonate, sono state ricolonizzate spontaneamente, seppure con velocità variabile. Attualmente queste comunità sono ampiamente diffuse portando alla scomparsa di numerose praterie, fenomeno che riduce la locale diversità floristica e faunistica.

In termini gestionali è quindi necessario valutare adeguatamente dove assecondare la dinamica successionale e la diffusione degli arbusteti (che in diversi contesti si trasformeranno successivamente in foreste) e dove, viceversa, mantenere le praterie e i mosaici di vegetazione a differente maturità.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
X

Bibliografia

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