70.1.1.1 Suball. Fraxino orni-Quercenion ilicis Bacchetta, Bagella, Biondi, Farris, Filigheddu & Mossa ex Bacchetta, Bagella, Biondi, Farris, Filigheddu & Mossa in Biondi et al. 2013

Sinonimi

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Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Cyclamino hederifolii-Quercetum ilicis Biondi et al. ex Biondi, Casavecchia & Gigante in Biondi et al. 2013

L’associazione inquadra le leccete mesomediterranee, basifile e più raramente subacidofile, che si rinvengono come penetrazioni nelle aree a macrobioclima temperato variante submediterranea. In Italia sostituisce, ad eccezione della zona di Trieste, l’associazione Orno-Quercetum ilicis (Horvatić 1939) Horvatić 1958. Si rinviene sul Monte Conero, nei settori più caldi dell’Appennino umbro-marchigiano, sulle colline livornesi e nel Lazio, sul Monte Rufeno.

Definizione e descrizione (declaratoria)

Vegetazione forestale a dominanza di leccio, di sughera e talora di caducifoglie, che si sviluppa nei piani a termotipo da termomediterraneo a supramediterraneo, su substrati di diversa natura e con un range altitudinale molto ampio; talora presente anche all’interno del Macrobioclima Temperato in condizioni extrazonali con carattere relittuale. Tale syntaxon è presente nell’Italia peninsulare e in Sicilia ed è vicariato in Sardegna dalla suballeanza endemica sardo-corsa Clematido cirrhosae-Quercenion ilicis Bacchetta et al. 2004.

Definizione e descrizione inglese

Ecologia

Boschi a dominanza di sempreverdi sia termofili che mesofili, con optimum nel macrobioclima mediterraneo, dal piano termomediterraneo a quello supramediterraneo, su substrati di diversa natura e con un range altitudinale molto ampio, che va dal livello del mare fino a quote montane, condizionato da latitudine e longitudine; se facilitati da fattori morfo-edafici e mesoclimatici questi boschi si rinvengono in condizioni extrazonali anche in aree a macrobioclima temperato, fino al piano mesotemperato, permanendo con carattere relittuale di periodi caldi post-glaciali nell’area insubrica e nell’area prealpina presso Trento. I principali fattori limitanti sono costituiti dalla forte aridità estiva, che favorisce formazioni di macchia e gariga, e dal freddo invernale, che rende più competitive le specie caducifoglie.

Distribuzione

Le cenosi della suballeanza sono distribuite nei territori peninsulari e siciliani.

Struttura della vegetazione e composizione floristica

La composizione floristica è generalmente paucispecifica, anche nello strato arboreo, ma piuttosto variabile data la vasta ampiezza ecologica della suballeanza. Nelle comunità più termofile possono partecipare specie caratteristiche della Pistacio lentisci-Rhamnetalia alaterni mentre le comunità più mesofile sono caratterizzate dalla commistione con specie caducifoglie della Querco roboris-Fagetea sylvaticae.

Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le comunità della suballeanza Fraxino orni-Quercenion ilicis caratterizzano le aree mediterranee siciliane e della fascia costiera e subcostiera della penisola, con varie penetrazioni nell’Appennino soprattutto lungo il versante tirrenico. Lo sviluppo delle foreste sempreverdi della suballeanza è infatti determinato e limitato da condizioni bioclimatiche di tipo mediterraneo, indipendentemente dal contesto orografico e lito-morfologico. Sono legate a questa suballeanza molte serie di vegetazione che si differenziano per la loro distribuzione. Ad eccezione del Cyclamino hederifolii-Querco ilicis sigmetum, presente dalla Liguria alla Calabria e dalle Marche alla Puglia, la distribuzione delle serie peninsulari si differenzia ulteriormente in funzione del versante (tirrenico o adriatico) e della latitudine (soprattutto lungo la catena appenninica). Tali serie sono, in ordine di piano bioclimatico:

Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

  • 5230* Matorral arborescenti di Laurus nobilis
  • 5310 Boscaglia fitta di Laurus nobilis
  • 6310 Dehesas con Quercus spp. sempreverde
  • 91AA* Boschi orientali di quercia bianca
  • 9250 Querceti a Quercus trojana
  • 9320 Foreste di Olea e Ceratonia
  • 9330 Foreste di Quercus suber
  • 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia
  • 9350 Foreste di Quercus macrolepis
  • 9380 Foreste di Ilex aquifolium
  • 9540 Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici
  • 9580* Foreste mediterranee di Taxus baccata
  • G2.121 Meso-Mediterranean [Quercus ilex] forests

Livello di conservazione e gestione

In base al 3° Rapporto Nazionale sulla Direttiva Habitat:

5230: ha uno stato di conservazione buono nella regione continentale e inadeguato nella regione mediterranea con trend peggiorativo.

5310: nel complesso ha uno stato di conservazione inadeguato nella regione continentale con trend invariato. Non si hanno dati per la regione mediterranea.

6310: ha uno stato di conservazione inadeguato con trend peggiorativo.

9320: è caratterizzato da un inadeguato stato di conservazione con trend peggiorativo.

9330: è caratterizzato da un inadeguato stato di conservazione con trend peggiorativo.

9340: nella regione alpina lo stato di conservazione è in parte favorevole in parte inadeguato, con un trend peggiorativo; nell’area continentale lo stato di conservazione è favorevole, mentre nel settore mediterraneo lo stato di conservazione risulta inadeguato con trend peggiorativo.

9350: è presente solo nell’area mediterranea ed è caratterizzato da uno stato di conservazione negativo che si mantiene invariato.

9380: presenta uno stato di conservazione inadeguato. Si segnala però, quale prospettiva futura, un miglioramento dovuto ad una migliore conoscenza di queste cenosi ad Ilex aquifolium che registrano una maggiore presenza nella regione Sicilia e che sono state inserite in aree protette.

9250: considerazioni simile al 9380.

9540: per la regione continentale mostra uno stato di conservazione con aspetti sia positivi che negativi. Nel complesso lo stato di conservazione non è buono mostrando un trend peggiorativo. Nella regione mediterranea lo stato di conservazione è insufficiente con trend negativo.

9580: è caratterizzato in generale da uno stato di conservazione inadeguato, il cui trend non si conosce in quanto non si hanno dati di riferimento di questo habitat rispetto al precedente censimento.

91AA*: mostra in generale uno stato di conservazione inadeguato sia nella regione mediterranea che in quella continentale.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
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Bibliografia

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    Biondi E., Allegrezza M., Casavecchia S., Galdenzi D., Gigante D. & Pesaresi S., 2013. Validation of some syntaxa of Italian vegetation. Plant Biosystems, 147(1): 186-207.

    Biondi E., Lasen C., Spampinato G., Zivkovic L., Angelini P., 2014. Habitat. In: Genovesi P. et al. “Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend”. ISPRA. Serie Rapporti, 194/2014: 209-299.

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    Genovesi P., Angelini P., Bianchi E., Dupré E., Ercole S., Giacanelli V., Ronchi F., Stoch F., 2014. Conclusioni. In: Genovesi P. et al. “Specie e habitat di interesse comunitario in Italia: distribuzione, stato di conservazione e trend”, ISPRA, Serie Rapporti, 194/2014: 300-330.

    Pignatti S., 1998 . I Boschi d’Italia. UTET, Torino.