71.1.1 All. Galio odorati-Fagion sylvaticae Knapp ex Tüxen & Oberdorfer 1958 nom. mut.

Sinonimi

[Asperulo odoratae-Fagion Knapp ex Tüxen & Oberdorfer 1958 (art. 45)]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Hordelymo-Fagetum Kuhn 1937 em. Dierschke 1989, Müller 1989


Definizione e descrizione (declaratoria)

Faggete neutrofile, centro-europee ed alpine.

Definizione e descrizione inglese

Central European and alpine neutrophilous European beech communities.

Ecologia

L’alleanza Galio odorati-Fagion sylvaticae include faggete mesofile ed eutrofiche che si rinvengono su substrati carbonatici stratificati, facilmente alterabili, che originano suoli profondi e su depositi morenici. Sono legate a climi estremamente piovosi.

Distribuzione

L’alleanza raccoglie faggete distribuite prevalentemente in nord Italia nella zona alpina. Per quanto riguarda l’Europa è diffusa al centro e in nord Europa.

Struttura della vegetazione e composizione floristica

Si tratta di faggete non ben differenziate dalle altre dal punto di vista floristico, che ospitano specie presenti anche in altre alleanze. In genere si tratta di faggete povere di specie.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Nessuno.

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione è mediamente sufficiente anche se gli usi selvicolturali hanno determinato in numerosi contesti delle interferenze evidenti (semplificazione della struttura, riduzione della diversità specifica, sostituzione con specie forestali più produttive, ecc.).

In termini gestionali si ritiene necessario favorire la diversificazione delle comunità, in particolare arricchendo il numero delle specie legnose, elemento fondamentale per l’adattamento al cambiamento climatico. È auspicabile, inoltre, che nelle aree incolte o non più pascolate si assecondi l’evoluzione naturale laddove siano poco estese o assenti le superfici coperte dalle formazioni forestali coerenti con le potenzialità locali.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
XXX

Bibliografia

    Arrigoni P.V.1998. La vegetazione forestale. Boschi e macchie di Toscana. Edizioni RegioneToscana, Firenze: 215 pp.

    Biondi E.,Burrascano S., Casavecchia S., Copiz R., Del Vico E., Galdenzi D., Gigante D.,Lasen C., Spampinato G., Venanzoni R., Zivkovic L. & Blasi C., 2012. Diagnosis and syntaxonomicinterpretation of Annex I Habitats (Dir. 92/43/ EEC) in Italy at the alliance level. PlantSociology, 49(1): 5-37.

    Blasi C., Di Pietro R., Dowgiallo G., Fortini P., Stanisci A. 1996. Phytotopographical analysis of Mt. Viglio high-mountain belt, related to soil features (central Italy). Giorn. Bot. Ital. 130 (1): 483.

    Blasi C. (ed.) 2010. La Vegetazione d’Italia. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

    Blasi C. (ed.) 2010. La vegetazione d’Italia, Carta delle Serie di Vegetazione, scala 1:500 000. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

    Dierschke H. 1997. Syntaxomomical Survey of European Beech Forests: Some General Conclusions. Annali di Botanica LV, 17-26.

    Willner W. 2002.Syntaxonomische Revision der südmitteleuropäischen Buchenwälder. Phytocoenologia 32 (3): 337 453.