13.2.1 All. Nanocyperion flavescentis Koch ex Libbert 1932

Sinonimi

[Nanocyperion flavescentis Koch 1926 nom. nud. (art. 2b, 8)]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Cyperetum  flavescentis W. Koch ex Aichinger 1933


Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità tipiche di suoli molto umidi, sabbioso-argillosi o organici, da acidofile a neutrofile, delle regioni euro siberiane con dominanza di ciperacee cespitose di piccola e media taglia.

Definizione e descrizione inglese

Euro-Siberian acidophilous to neutrophilous communities dominated by small and medium tussock sedges from wet, sandy-clayey or organic soils.

Ecologia

Comunità vegetali perenni, oligo-mesotrofiche, dulciacquicole, su suoli sabbioso-argillosi o organici, da acidofile a neutrofile, delle regioni eurosiberiane con dominanza di ciperacee cespitose, di piccola e media taglia. Rinvenibili nelle zone fluviali e lacustri, al margine dei corsi d’acqua.

Distribuzione

Comunità a distribuzione atlantica e centro-europea.

Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le fitocenosi dell'alleanza Nanocyperion flavescentis corrispondono a tipologie vegetazionali effimere, legate a particolarissime condizioni stazionali (sommersione temporanea alternata a marcata aridità), ed in assenza di alterazioni ambientali non tendono ad evolvere; possono essere considerate come ‘permaserie’ di vegetazione. In presenza di fenomeni di interrimento o di alterazione del bilancio idrico, si assiste ad una riduzione della componente anfibia e igrofila a vantaggio delle xerofite annuali che spostano la composizione floristica verso le comunità effimere termoxerofile della classe Helianthemeteaguttatae. Al contrario, con il prolungarsi del periodo di sommersione diventa possibile l’insediamento delle specie igrofile perenni e si verifica il passaggio verso le comunità della classe Molinio-Arrhenateretea o verso le cenosi igrofile perenni della classe Phragmito-Magnocaricetea. Si tratta in ogni caso di contatti catenali e non dinamici, che spesso danno origine a complessi mosaici di vegetazione determinati in primo luogo dal gradiente di umidità. Ove si verifichi la permanenza di strati d’acqua di maggiore profondità, è possibile il contatto catenale con la vegetazione idrofitica della classe Potametea. Nei siti costieri è possibile la compenetrazione con le cenosi della classe Sagineteamaritimae. Talora, in corrispondenza di sistemi di micropozze alternate a zone asciutte, è possibile la presenza in mosaico con comunità delle classi Nardetea strictae, Caricetea curvulae o del Berberidion.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

  • 3130 Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoëto-Nanojuncetea (sottotipo 22.12 x 22.32);
  • 3170* Stagni temporanei mediterranei

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione di tali comunità non è soddisfacente a causa della limitata quantità di ambienti potenzialmente colonizzabili da esse e del disturbo determinato dalle attività antropiche in tali ambienti.

In termini gestionali è necessario conservare le cenosi note, monitorarne le trasformazioni spontanee che avvengono in esse sulla base delle variazioni dei parametri ambientali e ampliare le indagini in contesti simili.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
XXX

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