70.2.2 All. Oleo sylvestris-Ceratonion siliquae Br.-Bl. ex Guinochet & Drouineau 1944

Sinonimi

[Oleo-Ceratonion Br.-Bl. 1936 nom. nud. (art. 2b, 8), Oleo-Ceratonion Br.-Bl. ex Guinochet & Drouineau 1944 em. Rivas-Martínez 1975 (art. 47), Myrtion communis Allier & Lacoste 1980 (syntax. syn.)]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)


Definizione e descrizione (declaratoria)

Vegetazione arbustiva climatofila, forestale e preforestale, dei piani bioclimatici a termotipo termomediterraneo e mesomediterraneo.

Definizione e descrizione inglese

Climatophilous shrub, preforest and forest vegetation of the thermo- and meso-Mediterranean thermotypes.

Ecologia

Cespuglieti e boscaglie neutro-basifili delle fasce basali e collinari con clima mediterraneo, che si sviluppano soprattutto in ambiti ad acclività elevata e rupestri, su substrati principalmente carbonatici e marnoso-arenacei.

Sono formazioni molto resistenti all’aridità estiva e con discreta resilienza nei contesti disturbati dagli incendi.

Distribuzione

In Europa: l’areale stenomediterraneo interessa in particolare la Penisola Iberica, la costa meridionale della Francia, la Penisola Italiana e le grandi isole del Mediterraneo (Baleari, Corsica, Sardegna, Sicilia, Creta).

In Italia: è presente nelle aree costiere della Penisola interessate dal bioclima mediterraneo, in buona parte della Sicilia e della Sardegna e in numerose Isole minori. E’ prevalentemente tirrenica spingendosi solo nella porzione più meridionale del versante adriatico (escludendo limitatissime stazioni come ad esempio il Monte Conero).

Struttura della vegetazione e composizione floristica

Si tratta di formazioni arbustive, arborescenti e forestali, caratterizzate da un struttura e composizione piuttosto variabile. Le comunità forestali sono dominate da Pinus halepensis, quelle arborescenti da Olea europea var. sylvestris e Ceratonia siliqua, mentre quelle arbustive da Pistacia lentiscus , Myrtus communis e Euphorbia dendroides. Lo strato erbaceo non è particolarmente ricco nelle comunità più dense tipiche della cosiddetta macchia mediterranea, in cui numerose sono, invece, le specie lianose (Smilax aspera , Clematis flammula, Lonicera implexa , Asparagus acutifolius, ecc.). In alcune formazioni più aperte e disturbate è presente uno strato erbaceo dominato da Ampelodesmos mauritanicus.



Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le cenosi dell’alleanza Oleo-Ceratonion interessano prevalentemente le morfologie rupestri e i versanti acclivi dei rilievi costieri e sub-costieri con clima schiettamente mediterraneo.

Le comunità che afferiscono a quest’alleanza rappresentano spesso gli stadi dinamici intermedi di numerose serie di vegetazione (in particolare le serie dei boschi a dominanza di Quercus ilex o Q. virgiliana).

Alcune comunità arbustive di particolari contesti geografici, geomorfologici e pedologici, assumono invece il ruolo di teste di serie (o tappe mature) di altre serie di vegetazione, così come le comunità forestali afferenti a questa alleanza. Queste caratterizzano i seguenti sigmeti e geosigmeti:


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Numerose comunità dell’alleanza Oleo-Ceratonion sono riferibili alle seguenti tipologie di habitat:

  • 2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster
  • 5210 Matorral arborescenti di Juniperus spp.
  • 5220* Matorral arborescenti di Zyziphus
  • 5330 Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici
  • 5420 Phrygane di Sarcopoterium spinosum
  • 9320 Foreste di Olea e Ceratonia
  • 9540 Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici
  • 9580* Boschi mediterranei di Taxus baccata

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione è molto vario in quanto gli ambiti in cui le comunità afferenti a quest’alleanza si sviluppano sono stati in larga parte trasformati dall’uomo in passato per favorire il pascolo e le coltivazioni (oliveti, agrumeti, ecc.) o, più recentemente, per favorire l’urbanizzazione costiera nelle aree di maggior interesse turistico.

Soltanto nelle stazioni più acclivi o rupestri lo stato di conservazione di queste formazioni si è mantenuto di livello elevato.

In termini gestionali, è importante evidenziare come alcune comunità siano legate proprio al disturbo, naturale o antropico, in quanto stadi intermedi di serie di vegetazione culminanti in tappe mature forestali. Il loro mantenimento richiede quindi azioni di gestione specifiche, quali ad esempio il taglio, il pascolo moderato o l’incendio controllato. Queste azioni vanno definite e progettate attentamente caso per caso sulla base delle caratteristiche ambientali e floristico-vegetazionali locali e del contesto territoriale d’area vasta.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
XXXXXX?XXXXX

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