16.1.1.1 Suball. Phragmitenion communis Rivas-Martínez in Rivas-Martínez, Costa, Castroviejo & E. Valdés 1980

Sinonimi

[Phragmitenion australis Rivas-Martínez in Rivas-Martínez, Costa, Castroviejo & E. Valdés 1980 nom. mut.]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Scirpo (lacustri)-Phragmitetum W. Koch 1926


Definizione e descrizione (declaratoria)

Vegetazione costituita da graminacee alte, sensibili ai periodi di emersione.

Definizione e descrizione inglese

Ecologia

La suballeanza comprende tutte le associazioni che appartengono al Phragmition communis che sono strettamente legate ad ambienti di acqua dolce, distinguendosi quindi dalla suballeanza Scirpenion maritimi che invece annovera comunità di ambienti salmastri.

Distribuzione

Le comunità riferite a questa suballeanza sono potenzialmente distribuite su tutto il territorio italiano, dove le condizioni ecologiche ne consentono la vegetazione. Tuttavia sono pochi i riferimenti bibliografici che nominano la suballeanza.

Struttura della vegetazione e composizione floristica

Le comunità acquatiche del Phragmitenion communis possono essere caratterizzati da una certa ricchezza floristica, ma in molti casi si rinvengono popolamenti monospecifici, caratterizzati da individui che si riproducono per via vegetativa. Le comunità più frequenti sono dominate da Phragmites australis, Typha angustifolia, Schoenoplectus lacustris. Le cenosi, generalmente monoplane, presentano un certo grado di stratificazione quando la specie dominante non raggiunge livelli di copertura elevati. In questi casi è possibile distinguere uno strato di specie più piccole, come elodeidi (Myriophyllum spicatum, Najas marina, Potamogeton pectinatus) e pleustofite (Lemna minuta, Ceratophyllum demersum) in presenza di acqua, piccole elofite o altre specie (Lythrum salicaria, Mentha aquatica, Lycopus europeus, Calystegia sepium, Juncus articulatus) quando il livello dell’acqua è più basso.


Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le cenosi del Phragmiteni on communis colonizzano le aree marginali dei sistemi di acqua dolce italiani. Sono quindi tipici delle zone prossime alla costa dei laghi, alle rive dei fiumi e delle aree umide ad essi limitrofi. Si trovano spesso in contatto con comunità della Potametea e della Lemnetea, più raramente della Charetea, verso l’acqua e con le comunità del Magnocaricion elatae verso riva, dove l’acqua diviene più bassa.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Le comunità di questa alleanza nella maggioranza dei casi non rientrano in habitat tutelati a livello europeo. Alcune di esse possono essere inquadrate nell’habitat prioritario 7210.

  • 7210* Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae.
  • C3.2 Water-fringing reedbeds and tall helophytes other than canes

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena

Bibliografia

    Rivas-Martínez, S., M. Costa, S. Castroviejo & E. Valdés-Bermejo. 1980. Vegetación de Doñana (Huelva, España). Lazaroa 2: 5-189.