71.3.1 All. Quercion pubescenti-petraeae Br.-Bl. 1932

Sinonimi

[Quercion pubescenti-sessiliflorae Br.-Bl. 1932 (art. 45), Quercion pubescentis Tüxen 1931 (art. 8), Quercion pubescentis Br.-Bl. ex Klika 1937 (syntax. syn.), Buxo-Quercion pubescentis Zólyomi & Jakucs 1957 (syntax. syn.)]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Lithospermo-Quercetum petraeae Br.-Bl. 1932


Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità forestali di querce caducifoglie, che in Italia si rinvengono nelle Alpi matittime e nell’Appennino ligure, principalmente in aree sub-continentali, nei piani bioclimatici a termotipo da mesotemperato inferiore a supratemperato inferiore.

Definizione e descrizione inglese

Forest communities of deciduous oaks that can be found in Italy in the Maritime Alps and in the Ligurian Apennines, prevalently in sub-continental areas in the lower mesotemperate and lower supratemperate thermotypes.

Ecologia

Querceti caducifogli termofili dei piani bioclimatici a termotipo da meso-temperato inferiore a supra-temperato inferiore, influenzati da condizioni bioclimatiche sub-continentali, con forti escursioni termiche; si insediano, soprattutto lungo i versanti soleggiati, su substrati prevalentemente carbonatici (calcari compatti, calcari marnosi o calcareniti) o meno frequentemente silicei, che danno luogo a suoli con scarsa disponibilità idrica di tipo rendzina sottile o, più raramente, a terre brune calcaree.

Distribuzione

L’alleanza ha un’ampia distribuzione a livello europeo, che include i settori meridionali e sudorientali extra-mediterranei della Francia, la Spagna settentrionale, la Svizzera, l’Italia settentrionale, il bacino viennese e i settori limitrofi di Ungheria e Slovacchia meridionale.

In Italia è prevalentemente distribuita nelle Alpi marittime e nell’Appennino ligure, dove raggiunge il suo limite meridionale.

Struttura della vegetazione e composizione floristica

Si tratta di boschi generalmente di ridotta estensione, a causa della frammentarietà dell’habitat e/o del forte disturbo, che non riescono pertanto a raggiungere una struttura forestale complessa. A volte si presentano in forme di boscaglie primitive con ingressione di specie dai mantelli e prati limitrofi oppure in forma di popolamenti molto ridotti e frammisti alle comunità di contatto, come betuleti e pinete a Pinus sylvestris. Le comunità meglio strutturate, legate a condizioni edafiche più favorevoli,presentano uno strato arboreo che può includere, oltre a Quercus pubescens e/o Quercus petraea, Quercus cerris, Acer opulifolium, Tilia platyphyllos, Fraxinus excelsiorAcer campestre, Sorbus aria e Castanea sativa e anche, nei settori appenninici Ostrya carpinifolia, Fraxinus ornus e Quercus ilex; lo strato arbustivo può ospitare Juniperus communis, Ligustrum vulgare, Corylus avellana e Prunus avium nei settori alpini oppure Amelanchier ovalisBuxus sempervirens, Prunus spinosa, Coronilla emerusCytisus sessilifolius e Viburnum lantana nei settori appenninici; in quello erbaceo possono abbondare Brachypodum caespitosumPteridium aquilinum, Carex humilis, Fragaria vesca, Euphorbia dulcis, Hepatica nobilis, Hedera helixDaphne laureola, Viola reichenbachiana, Melica uniflora. Tipica è la presenza di specie mediterranee come Lonicera etrusca, Prunus mahalebColutea arborescens, Limodorum abortivumStachys recta insieme a specie continentali come Festuca valesiaca e Campanula bononiensis.


Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

I querceti termo xerofili a roverella e rovere si rinvengono principalmente nel settore alpino lungo le maggiori vallate trasversali, caratterizzate dalle condizioni bioclimatiche sub-continentali indispensabili per lo sviluppo di queste comunità. Verso sud si spingono fino all’Appennino Ligure come enclave edafoxerofile nell’ambito degli ostrieti in corrispondenza di bioclimi di transizione tra semicontinentali e oceanici.

Sono legate a questa alleanza tre serie di vegetazione a diversa distribuzione regionale:


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Nessuna delle comunità del Quercion pubescenti-petraeae è attualmente riferita agli habitat di Direttiva.

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione è alquanto variabile sia per via delle caratteristiche stazionali che degli usi antropici passati.

In termini gestionali si ritiene opportuno assecondare lo sviluppo di tali comunità, vista anche l’utilità in termini di difesa del suolo, e aumentare le indagini sulla loro distribuzione e dinamica.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
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Bibliografia

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    Gottero F., Ebone A.,Terzuolo P.,Camerano P., 2007. I boschi del Piemonte, conoscenze e indirizzi gestionali. Regione Piemonte, Blu Edizioni, pp. 240

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