75.1.2 All. Bryonio-Robinion Ubaldi, Melloni & Cappelletti in Ubaldi 2003

Sinonimi

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Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Bryonio-Robinietum Ubaldi, Melloni & Cappelletti in Ubaldi 2003


Comunità arboree ricche dispecie nitrofile e ruderali, dominate da Robiniapseudoacacia, con Sambucus nigra e Rubus ulmifolius.

Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità dominate da Robinia pseudacacia dell’Italia settentrionale e centrale, che si sviluppano su suoli profondi e umidi nelle aree planiziali e collinari.

Definizione e descrizione inglese

Robinia pseudoacacia communities that grow in northern and central Italy in the plains and hills on deep, moist soils.

Ecologia

Boschi nitrofili di Robinia pseudacacia che si sviluppano su suoli soffici e molto umiferi in superficie, che passano bruscamente in profondità ad un orizzonte molto compatto con ristagno idrico. Formazioni tipiche delle zone planiziali e collinari su formazioni pelitiche. Occupano anche marginalmente i bordi stradali, le scarpate ferroviarie ed altre zone infrastrutturali. In condizioni di macrobioclima temperato, nella variante sub mediterranea e nei piani bioclimatici mesotemperato, con ombrotipi da subumido ad umido.

Distribuzione

L’alleanza è stata descritta per l’Appennino settentrionale ma si ritiene che colonizzi l’Italia settentrionale e centrale, nelle aree planiziali, subcostiere e padane, e le zone limitrofe ai fiumi nonché le aree collinari, con substrato che consenta una buona ritenzione idrica. La stessa alleanza si ritiene comunque valida per buona parte dell’Europa meridionale, in condizioni di macrobioclima temperato, nella variante sub mediterranea e nel piano bioclimatico mesotemperato. Per l'Europa orientale è stata descritta l'alleanza Chelidonio-Robinion Jurko ex Hadac & Sofron 1980, che presenta caratteristiche analoghe e che viene pertanto vicariata in Italia dall'alleanza Bryonio-Robinion.

Struttura della vegetazione e composizione floristica

Formazioni arboree a dominanza di Robinia pseudacacia.


Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Dopo la sua introduzione in Italia la Robinia pseudacacia si è spontaneamente diffusa, grazie anche ai numerosi impianti che sono stati eseguiti per consolidare le scarpate o per produrre legname. Attualmente questa specie esotica si è naturalizzata invadendo i più disparati ambienti ed è ritenuta una reale minaccia per il mantenimento della biodiversità naturale del nostro paese. Si è infatti ben acclimatata in Italia: dalle Prealpi, dove può risultare invadente a scapito dei querceti caducifogli, alla Pianura Padana, in cui costituisce oramai estesi boschi, nella fascia planiziale sub costiera e lungo le sponde fluviali, favorita probabilmente dalle condizioni climatiche umide anche in estate. Nell'Appennino settentrionale e centrale riesce ad invadere i boschi naturali, del settore collinare, quando la matrice geo-pedologica consente il mantenimento di un buon regime di umidità edafica.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Nessuno.

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione è generalmente scarso, trattandosi di formazioni spesso impostatesi spontaneamente in ambiti degradati dalle trasformazioni antropiche (cantieri, riporti di terre, discariche, incendi, ecc.) o incolti. In alcuni casi si tratta però di impianti ormai naturalizzati in cui la composizione e la struttura delle comunità sono decisamente di migliore qualità floristico-vegetazionale.

In termini gestionali è opportuno circoscrivere queste comunità per evitare la diffusione sulle superfici circostanti. In base alla struttura e alla estensione si può verificare la possibilità di una sostituzione con formazioni più coerenti con le potenzialità dei luoghi, ma in molti casi potrebbe essere preferibile assecondare l’evoluzione spontanea delle comunità, monitorandone le modificazioni.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena

Bibliografia

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