13.1.4 All. Cicendion filiformis (Rivas Goday in Rivas Goday & Borja 1961) Br.-Bl. 1967

Sinonimi

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Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Cicendietum filiformis Allorge 1922


Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità effimere, mesoigrofile, che si sviluppano in pozze temporanee di acqua poco profonda, principalmente nelle zone atlantiche con penetrazioni nel bacino del Mediterraneo, nei settori costieri e collinari interni, diffuse nel macrobioclima mediterraneo e temperato, nella variante submediterranea e nel piano bioclimatico a termotipo mesotemperato.

Definizione e descrizione inglese

Ephemeral, mesohygrophilous communities that grow in temporary shallow-water pools, mainly in Atlantic areas though with extensions into the Mediterranean Basin, along coastal areas and in hilly inland areas, that are widespread in the Mediterranean and Temperate sub-Mediterranean variant macrobioclimates, as well as in the Mesotemperate bioclimatic belt.

Ecologia

Comunità mesoigrofile caratterizzate da microfite effimere, principalmente nelle zone atlantiche con penetrazioni nel bacino del Mediterraneo, nei settori costieri e collinari interni, diffuse nel macrobioclima mediterraneo e temperato, nella variante sub mediterranea e nel piano bioclimatico mesotemperato. L’ambiente è costituito da pozze temporanee, con acque oligotrofe poco profonde, a livello topografico da medio a superiore, su suoli acidi.

Distribuzione

Distribuzione prevalente nelle zone atlantiche. In Italia si rinviene principalmente nelle aree costiere e collinari, sia nelle zone con macrobioclima mediterraneo che temperato.

Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le fitocenosi dell'alleanza Cicendion filiformis corrispondono a tipologie vegetazionali effimere, legate a particolarissime condizioni stazionali (sommersione temporanea alternata a marcata aridità), ed in assenza di alterazioni ambientali non tendono ad evolvere; possono essere considerate come ‘permaserie’ di vegetazione. In presenza di fenomeni di interrimento o di alterazione del bilancio idrico, si assiste ad una riduzione della componente anfibia e igrofila a vantaggio delle xerofite annuali che spostano la composizione floristica verso le comunità effimere termoxerofile della classe Helianthemetea guttatae. Al contrario, con il prolungarsi del periodo di sommersione diventa possibile l’insediamento delle specie igrofile perenni e si verifica il passaggio verso le comunità della classe Molinio-Arrhenateretea o verso le cenosi igrofile perenni della classe Phragmito-Magnocaricetea. Si tratta in ogni caso di contatti catenali e non dinamici, che spesso danno origine a complessi mosaici di vegetazione determinati in primo luogo dal gradiente di umidità. Ove si verifichi la permanenza di strati d’acqua di maggiore profondità, è possibile il contatto catenale con la vegetazione idrofitica della classe Potametea. Nei siti costieri è possibile la compenetrazione con le cenosi della classe Saginetea maritimae. Per quanto riguarda il contesto vegetazionale alla scala di paesaggio, i collegamenti catenali coinvolgono la vegetazione forestale a dominanza di Quercus ilexQuercus  suberQuercus  cerrisQuercus  frainetto Quercus  petraea.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

  • 3120 Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale, su terreni generalmente sabbiosi del Mediterraneo occidentale, con Isoëtes spp
  • 3170* Stagni temporanei mediterranei

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione di tali comunità non è soddisfacente a causa della limitata quantità di ambienti potenzialmente colonizzabili da esse e del disturbo determinato dalle attività antropiche in tali ambienti.

In termini gestionali è necessario conservare le cenosi note, monitorarne le trasformazioni spontanee che avvengono in esse sulla base delle variazioni dei parametri ambientali e ampliare le indagini in contesti simili.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
X

Bibliografia

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