39b.3.2 All. Hordeion leporini Br.-Bl. in Br.-Bl., Gajewski, Wraber & Walas 1936 corr. O. Bolòs 1962

Sinonimi

[Hordeion murini Br.-Bl. 1931 (art. 2c, 8), Hordeion murini Br.-Bl. in Br.-Bl., Gajewski, Wraber & Walas 1936 (art. 43, 45), Rudereto-Hordeion Rothmaler 1943 pro syn. (art. 3a)]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Hordeetum leporini Br.-Bl. in Br.-Bl., Gajewski, Wraber & Walas 1936


Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità prevalentemente mediterranee, terofitiche, nitrofile e antropogene.

Definizione e descrizione inglese

Therophytic communities that are mainly Mediterranean, nitrophilous and anthropogenic.

Ecologia

L’alleanza Hordeion leporini raggruppa comunità nitrofile prettamente primaverili di tipo ruderale, frequenti ai bordi delle strade di comunicazione e dei viottoli di campagna, talora anche sulle discariche di materiale di rifiuto e in prossimità dei muri di separazione dei poderi. Questa alleanza occupa una posizione ecologica intermedia tra le praterie terofitiche subnitrofile dei Thero-Brometalia e le formazioni nitrofile di ambienti antropizzati dei Chenopodietalia muralis. L’Hordeion leporini è distribuito prevalentemente nella fascia costiera e collinare e ha il suo optimum nei territori a clima mediterraneo arido.

Distribuzione

L’alleanza è diffusa nella Spagna continentale e meridionale, in Italia peninsulare, Dalmazia, Grecia e grandi isole centro-mediterranee.

Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

L’alleanza si sviluppa nei territori le cui potenzialità vegetazionali sono riferibili ai boschi della classe Quercetea ilicis.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Nessuno.

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione di queste cenosi è ampiamente variabile visti i contesti in cui esse si sviluppano. Sono infatti adattate alla presenza dell’uomo e ad alcuni disturbi da esso prodotti (in particolare il rimaneggiamento dei suoli, il calpestìo, l’abbandono di rifiuti organici, moderate forme di inquinamento chimico, ecc.). Nei contesti in cui però tali disturbi diventano troppo sostenuti anche tali comunità scompaiono o si presentano fortemente semplificate nella composizione.

In termini gestionali queste comunità, non rappresentano certamente una priorità per fini conservazionistici, possono assumere un valore per finalità di monitoraggio delle pressioni antropiche.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
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Bibliografia

    Biondi E., Burrascano S., Casavecchia S., Copiz R., Del Vico E., Galdenzi D., Gigante D., Lasen C., Spampinato G., Venanzoni R., Zivkovic L. & Blasi C., 2012. Diagnosis and syntaxonomic interpretation of Annex I Habitats (Dir. 92/43/ EEC) in Italy at the alliance level. Plant Sociology, 49(1): 5-37.

    Blasi C. (a cura di), 2010. La Vegetazione d’Italia. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

    Blasi C. (ed.), 2010. La vegetazione d’Italia, Carta delle Serie di Vegetazione, scala 1:500 000. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

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