48.1.1 All. Loiseleurio procumbentis-Vaccinion microphylli Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926

Sinonimi

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Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Empetro hermaphroditi-Vaccinietum gaultherioidis Br.-Bl. in Br.-Bl. & Jenny 1926 corr. Grabherr 1993


Definizione e descrizione (declaratoria)

Lande alpine, silicicole, ricche di licheni e di nanofanerofite.

Definizione e descrizione inglese

Silicicolous, alpine heaths dominated by nano-phanerophytes and lichens.

Ecologia

Comunità alpine silicicole o acidofile, a dominanza di specienanofanerofite, climatofile del piano alpino. Si localizzano in corrispondenzadelle creste ventose o delle stazioni di espluvio, con suolo poco evoluto, moltosottile e copertura nevosa di durata relativamente breve a causa dei venticostanti.

Distribuzione

Comunità distribuite sui Pirenei, le Alpi e i Carpazi. Questa alleanza vicaria il Loiseleurio-Diapension lapponicae a distribuzione artico-boreale europea. In Italia si localizza sia sulle Alpi che sull’Appennino settentrionale.

Struttura della vegetazione e composizione floristica

Comunità a dominanza di nanofanerofite e camefite (arbusti nani e contorti), per lo più appartenenti alle famiglie Vacciniaceae , Ericaceae , Empetraceae e Diapensiaceae. Sono dominate dall’azalea nana (Kalmia procumbens syn. Loiseleuria procumbens) e si possono distinguere aspetti più xerici, con molti licheni, e altri più umidi, in cui si rileva anche Carexcurvula. A volte entrano nel corteggio floristico, molto povero, i mirtilli in forma prostrata. In tal senso, nelle alpi sudoccidentali Vacciniumuliginosum subsp. microphyllum in alcuni casi sostituisce completamente Loiseleuriaprocumbens costituendo, quindi, una variante alternativa.


Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le formazioni del Loiseleurio-Vaccinion rappresentano l’espressione climacica della fascia alpina e pertanto, in assenza di perturbazioni, sono destinate a non subire modificazioni. Sono formazioni pioniere favorite dalla persistenza di fattori limitanti (crinali ventosi, versanti ripidi, innevamento prolungato, acidità del suolo, aridità, ecc.). La gran parte delle specie erbacee presenti in queste comunità sono caratteristiche delle praterie circostanti, a dimostrazione di un collegamento dinamico ma l’intervallo di tempo necessario per il recupero delle praterie di sostituzione, una volta abbandonate dal pascolo, è probabilmente piuttosto lungo in quanto le graminacee che dominano queste associazioni prative, fortemente competitive e dotate di robusti apparati radicali, rendono difficile l’insediamento delle comunità legnose.

A seconda delle particolari condizioni stazionali possono formarsi complessi mosaici o contatti (seriali o catenali) con praterie (curvuleti, firmeti, festuceti, elineti, seslerieti, nardeti), saliceti nani delle vallette nivali, rupi casmofitiche, formazioni glareicole, mughete.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

  • 4060 Lande alpine e boreali

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione di queste comunità è complessivamente buono vista la loro variabilità e diffusione e i particolari ambienti in cui si sviluppano, difficilmente colonizzabili da altre formazioni.

In termini gestionali non si hanno indicazioni da fornire se non quella del monitoraggio della loro composizione in relazione ai cambiamenti climatici.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
XXXX

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