54.2.2 All. Sedo albi-Veronicion dillenii Oberdorfer ex Korneck 1974

Sinonimi

[Veronicion Oberdorfer 1957 nom. inval. (art. 2d, 3b), Arabidopsidion thalianae sensu Mucina & Kolbek in Mucina, Grabherr & Ellmauer 1993 non Passarge 1964]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)


Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità pioniere, acidoclini, a gravitazione subatlantica e medioeuropea, con penetrazioni continentali, della fascia planiziale e collinare.

Definizione e descrizione inglese

Pioneer acidophilous communities that grow in lowland and hilly areas and have sub-Atlantic and central European distributions, with extensions into the continental areas.

Ecologia

L’alleanza Sedo albi- Veronicion dillenii si sviluppa su suoli sottili di substrati rocciosi silicei, nella fascia planiziale e collinare.

Distribuzione

Le comunità dell’alleanza Sedo albi- Veronicion dillenii hanno una distribuzione subatlantica e medioeuropea.

Struttura della vegetazione e composizione floristica

L’alleanza include comunità pioniere caratterizzate da terofite vernali, specie succulente, briofite e licheni.


Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le comunità del Sedo albi- Veronicion dillenii sono cenosi pioniere che si sviluppano in ambienti rupestri, in cui le particolari condizioni di esposizione (soprattutto soggette a erosione eolica), determinano scarse possibilità evolutive verso suoli più profondi, sui quali potrebbero insediarsi sia comunità erbacee che cenosi camefitiche ed arbustive.


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

  • 8230 Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo- Scleranthion o del Sedo albi- Veronicion dillenii.

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione è generalmente buono pur trattandosi di cenosi di estensione limitata e presenti in contesti ambientali molto peculiari e selettivi, difficilmente colonizzabili da altre formazioni.

In termini gestionali non si hanno indicazioni da fornire se non quella del monitoraggio dei popolamenti agli estremi altitudinali del loro range di distribuzione al fine di valutare eventuali impatti dei cambiamenti climatici.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena

Bibliografia

    Blasi C. (ed.), 2010. La vegetazione d’Italia, Carta delle Serie di Vegetazione, scala 1:500 000. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

    Géhu J. M. 2006. Dictionnaire de sociologie et synécologie végétales. F. I. de Phytosociologie (Ed.). Inter-Phyto.

    Theurillat J.P., Aeschimann D., Kupfer P., Spichiger R. 1994. The higher vegetation units of the Alps. Coll. Phytosoc. XXIII: 189-239.